Saranno Famosi: l’intervista allo chef Giuseppe Postorino

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Vi ho già parlato del gioco l’altro ieri, oggi voglio raccontarvi qualche curiosità del dietro le quinte.

Siamo una squadra compatta e sono molto felice di avere compagne così simpatiche:

Claudia Primavera 

Germana Busca 

Monica Sgandurra 

Monica Zacchia 

Le mie compagne di squadra sono molto energiche e coinvolgenti e mi trovo divinamente con loro ma quello che mi ha più colpito è Giuseppe.

Si è ambientato benissimo al clima, ai tempi e i ritmi serrati di proposte, idee strampalate e quant’altro viene fuori nelle discussioni di squadra.

Ha stima, forte attitudine al lavoro in squadra, entusiasmo e soprattutto condivisione.

Credo che se non fosse uno Chef  sarebbe un Foodblogger fantastico.. ma una cosa non esclude l’altra, pensaci Giuseppe.

Abbiamo intervistato lo chef, e sotto troverete l’intervista integrale.

Vorrei precisare una cosa, chi mi conosce sa che condivido pochissimo per quanto riguarda il mio blog e forse il vedermi così coinvolta potrebbe spiazzare qualcuno.

La verità è che mi sono innamorata del piatto e poi quando abbiamo conosciuto Giuseppe e ci siamo rese conto di che persona meravigliosa sia è stato spontaneo lanciarsi nella competizione.

Un ragazzo con la testa sulle spalle che ama alla follia il suo lavoro e che ha la stessa mia concezione di cucina e del cucinare.

 

Vi invito a sostenerlo e quindi a cliccare qui e condividere la sua ricetta sui social attraverso i pulsanti a fine pagina.

 

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Saranno Famosi: l’intervista allo chef Giuseppe Postorino

Come ti chiami?

Giuseppe Postorino

Quando sei nato?

Il 7 gennaio 1985

Dove vivi?

Monza

 Il tuo luogo di lavoro?

Milano, via Tortona

Giuseppe, come è nata la tua passione per la cucina?

E’ nata per caso, mi incuriosiva capire come mia nonna con il cibo e le sue tradizioni riuscisse a riunire tutta la famiglia intorno a una tavola, la seguivo molto mentre cucinava, penso che quella sia stata la prima scintilla

Hai un piatto che preferisci cucinare? Se si, quale? E uno che invece preferisci mangiare?

Non ho un piatto in particolare, amo con tutto me stesso cucinare i primi piatti, paste e riso, quando faccio un primo trovo la mia pace interiore, il mio equilibrio. Amo mangiare la carbonara, mi piace da morire.

Quali prodotti ami utilizzare nella tua cucina?

Utilizzo prodotti che mi regalano ricordi, prodotti che mi fanno tornare all’infanzia, mi piacciono molto profumi come l’origano, il basilico, amo l’olio extravergine di oliva ma allo stesso tempo apprezzo il burro. Carne e pesce sono entrambi prodotti che apprezzo, tendo un po’ verso la carne, soprattutto selvaggina e animali da cortile.

Raccontaci (se c’è stato) un tuo disastro in cucina.

Naturalmente si, anche più di uno…il più bello è stato mentre stavo mantecando una pasta al pesto che avevo già dimenticato di far marciare, per cui ero già in ritardo. La cottura della pasta era 14 minuti, il cliente si era già lamentato, alla fine stavo mantecando avvicinandomi al pass, verso lo chef….si stacca il manico dalla padella e la divisa bianca dello chef è diventata verde di pesto….io sono scoppiato a ridere, lo chef secondo voi?

Tu sei il braccio destro dello chef, ma qual’è il tuo?

La forza più grande è la squadra, ogni membro della brigata completa il proprio collega, ma “i senatori” (come mi piace definirli) sono ANDREA DE GIORGI e ANDREA ALESSANDRELLI, due cuochi indiscutibili, due amici.

Cucini anche a casa, per i tuoi familiari e amici, o preferisci staccare?

Cucino volentieri a casa, anche perché la mia fidanzata non è molto ferrata in tema gastronomico, ma mi raccomando, non diteglielo!!!!! a parte gli scherzi, cucino perché mi piace, anche a casa, noi cuochi spesso regaliamo emozioni soltanto a chi paga per mangiare nel nostro ristorante, cucinare per chi amo e chi mi supporta (e sopporta 🙂 ) è un’onore per me.

Com’è nata l’idea di partecipare a questo concorso?

Mi ha avvisato lo chef, e ho detto fin da subito “perché no?!?”, ed eccoci qui a “combattere” in maniera simpatica e genuina per un bellissimo evento che punta tutto sui giovani cuochi italiani. Perchè non farne parte?

Com’è nata la ricetta per “Saranno famosi”?

Un “LAMPO”. Era tanto che avevo in mente di utilizzare il caviale in un primo piatto, volevo un piatto elegante, dai contrasti cromatici che unisse tradizione e innovazione. Sono partito da qui e dopo poche prove e qualche aggiustamento sono riuscito a trovare le giuste note acide con il finger lime, le sensazioni sapide del caviale, la neutralità del raviolo che doveva accompagnare in bocca il ripieno di burro, il tutto su crema di patate e con quel giusto tocco di zafferano che avvolge il tutto.

Che ne pensi dei Foodblogger?

Mi piacciono e servono anche nel nostro lavoro, sono persone che amano ciò che facciamo e ci rispettano, perciò io rispetto loro. L’unica incognita in questo segmento giornalistico virtuale è che in giro c’è tanta “fuffa” che purtroppo fa cadere la credibilità della categoria, ma per il resto, GRANDI PROFESSIONISTI, e la prova siete VOI

Cosa detesti cucinare e cosa non ti piace mangiare?

Detesto cucinare i cavolfiori, più che altro per l’odore e anche perché odio mangiarli, soprattutto fatti in purea

E se non fossi ai fornelli, che lavoro vorresti fare?

Ogni volta che mi sono posto questa domanda, non sono mai riuscito a darmi una risposta…sarà un bene o un male?

Abbiamo notato nei tuoi piatti una certa tendenza all’arte, cosa ci dici al riguardo?

Secondo me l’estetica in cucina è al servizio del gusto, una è collega dell’altra. Quando presentiamo un piatto il cliente comincia il suo “viaggio” sensoriale con la vista, per cui penso che se emozioniamo già alla vista del piatto, siamo già sulla buona strada per il successo, questo da appassionato d’arte. Come quando ammiriamo un quadro di Mondrian: emozione, naturalmente senza dimenticare gusto e tecnica di esecuzione.

Hai un’arma segreta in cucina?

La squadra. Potremmo essere i migliori cuochi al mondo e inventare i piatti e le ricette più strepitosi, ma senza qualcuno che creda in noi e che anche nei momenti più difficili è al tuo fianco non saremmo nulla. La squadra è la mia arma segreta.

 

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il piatto