Volete imparare a preparare Su Coccoi, il tipico pane della Sardegna?
Quando penso alla parola “coccoi”, sento il profumo di casa, ricordo il calore della famiglia e gli affetti più cari. Quante volte, quando ero bambina, mia nonna preparava per la merenda un pezzetto di Coccoi con zucchero o con sugo di pomodoro!
Cos’è su Coccoi?
E’ un pane tradizionale sardo, sicuramente il più bello e pregiato, perché lavorato pazientemente e decorato con intagli particolari.
Anticamente era preparato in occasione delle feste o ricorrenze importanti come i matrimoni (Coccoi de is sposus).
Oggi si trova tutti i giorni dal fornaio ma si continua a preparare in casa per le occasioni speciali come ad esempio a Pasqua (Coccoieddu cun s’ou – Coccoietti con l’uovo).
Il Coccoi si presenta come un pane a pasta dura, con una crosta croccante e dorata e l’interno molto compatto e bianco.
A seconda della forma che gli si da in fase di decorazione assume un nome diverso, per esempio “Bai e torra” che è quasi liscio o “Sa prezzida” a due pieghe sembra quasi sia diviso in due parti o ancora “Su coccoi a folla” “Coccoi a pizzi”. Insomma nome varia al variare della forma e disposizione dei pizzi “Su pizzicorru”.
E’ fatto con sola semola di grano duro, quella fine, acqua tiepida salata e su “framentu” (il frammento di pasta fermentata conservato dalla precedente panificazione). È impastato a lungo e con energia e successivamente cilindrato così da passare dal colore giallo, caratteristico della semola, a un bianco quasi candido.
- 1 kg semola fine di grano duro
- 40 g di “framentu” sostituibile con lievito madre
- 400 ml circa acqua tiepida
- 20 g sale
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Mescolare 350 ml d’acqua tiepida e il sale.
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Stemperare su framentu in 50 ml di acqua tiepida.
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Unire su framentu alla semola e iniziare a impastare aggiungendo poco per volta l’acqua tiepida leggermente salata e in quantità tale da ottenere un impasto omogeneo. Lavorare molto a lungo sino a ottenere una buona consistenza ed elasticità.
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Far riposare coperto da un canovaccio per almeno un’ora, un’ora e mezza.
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Riprendere l’impasto, spezzarlo in tre pezzi e lavorare a lungo cilindrandoli.
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Io ho utilizzato il mattarello: stendere e arrotolare più volte sino a ottenere dei cilindri di colore candido e consistenza completamente liscia.
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Ora è il momento della decorazione dei pani. Le decorazioni che si possono fare sono infinite. Una delle più semplici consiste nel formare, con la mano, una fossa per il lungo nel centro del cilindro (come una piega) dopo di che si praticano, con un coltello affilato o le forbici, dei tagli perpendicolari alla piega e alle estremità.
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Terminati i tagli sistemare i pani su un canovaccio leggermente infarinato, spolverare con abbondante semola fine e coprire con un canovaccio.
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Lasciare lievitare sino al raddoppio.
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Preriscaldare il forno a 240° in modalità statica (la temperatura varia ovviamente da forno a forno).
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Ripassare eventualmente i tagli prima di infornare.
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Cuocere per circa 45 minuti.
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Sfornare e far raffreddare su una gratella.
E con questo pane vi ricordo il contest “Accogliamo Babbo Natale” e vi auguro Buone feste, tanta serenità e tanti sorrisi.
Vi ricordo che nel Ricettario potrete trovare tutte le portate sia dolci che salate e le sezioni speciali come la Cucina Sarda o le Preparazioni di base, le curiosità le utilità e tanto altro.
Ora vi saluto e vi do appuntamento
alla prossima ricetta ricordandovi che, come al solito, per qualsiasi dubbio, perplessità o domande sono qua, potete lasciare un commento o scrivermi una mail:
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Ma è bellissimo questo pane!
Buon Natale a te e alla tua famiglia!
un bacione 🙂
Grazie Daniela. Tanti cari auguri ??
Ciao carissima, scusami riesco solo adesso a passare ed ammirare questo pane strepitoso! Sono appena rientrata dalla mia amata Barcellona e un saluto era d’obbligo 🙂 spero che le feste siano andate bene e ne approfitto per augurarti un buon inizio 2016 a te e alla tua splendida famiglia <3<3<3
Grazie carissima <3
spero le vacanze siano andate bene. Un abbraccio.
non li conoscevo ma questi ricordi che dici mi sanno di buono e di casa…
da provare …o tornare in sardegna a cercarli!
ahahha
Approfitto per augurarti buon anno cara
Buon anno anche a te!
non conoscevo questo pane e tu sei un fenomeno!! è bellissimo! Mi spiace non essere riuscita a partecipare al contest non ce l’ho proprio fatta 🙁
Non importa, se riesci bene se no lo so che ci sei sempre e comunque <3
ciao, complimenti…. ma scusami solo 40 g di pasta madre per 1 kg di semola? la mia pasta madre e’ forte ma e’ ben lungi da tutto cio’. posso chiederti come la conservi e la rinfrechi? Ciao e grazie
Buongiorno Andrea, col frammentu la dose indicativamente è quella. Se vupi usare pasta madre io con la mia ne uso 250/300 g a seconda della stagione.
Se invece vuoi usare lievito di birra potresti osare con 3 g disidratato e luevitazione lunga.
Fammi sapere